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Terra di mezzo

crescitaSia durante i primi stage sia nelle settimane successive, sentivo di vivere sospesa in una terra di mezzo che non mi faceva capire e ricordare nulla. Ma i primi insegnamenti furono proprio di non cercare spiegazioni a quello che accadeva fuori e dentro di noi, e questo mi diede molta calma.

Mi resi subito conto di quanto per me fosse difficile trovarmi con così tante persone; le danze mi davano la carica e la curiosità per stare con il gruppo, ma poi, nei momenti di intervallo, piombavo in una difficoltà immensa tanto che in qualche occasione sono stata tentata nell’andare via.

Ma la vocina diceva sempre "ce la puoi fare." Si, ma con uno sforzo immenso, ormai la strada era presa ma il prezzo da pagare, almeno in quei momenti, era altissimo. Ricordo perfettamente che al relato di VIVENCIA del secondo stage, feci ridere tutti, ma si trattava di "sopravvivenza". Chiesi agli uomini "TUTTI" di starmi lontano, non ce la potevo fare.

Avevo bisogno del MIO tempo

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