Nel mio immaginario
...di allora, alla fine del percorso di formazione sarei stata una persona diversa. I modelli di riferimento erano tanti: di certi conduttori ammiravo la forza e la seduttività, di altri la dolcezza e la sensibilità, di altri la freschezza e la vitalità, di altri ancora la semplicità e la sincerità, tutte qualità che mi sembrava di non possedere o
di non essere mai riuscita ad esprimere. Avrei anche desiderato diventare meno vulnerabile, più adatta alle esigenze di un mondo che privilegia la forza e la determinazione.
Ora che sono giunta alla fine di questo percorso mi accorgo di essere semplicemente diventata più me stessa, e che non sono poi così male, a giudicare dalla quantità di amore che ho ricevuto in questi anni.
Sono rimasta vulnerabile e sensibile, ma lo vivo come una mia qualità e ogni volta scopro in me nuove possibilità di trasformare gli aspetti che bloccano la mia evoluzione; la mancanza di considerazione esterna continua a ferirmi come prima, ma la ferita si rimargina subito e non mi impedisce più di continuare lungo il mio cammino.