Educazione all’Affettività
Viviamo in un contesto socio-culturale sempre più caratterizzato da una sovrabbondanza di beni e di informazioni
ma anziché trarre beneficio da tante possibilità di arricchimento e scambio, sempre più aumentano episodi di intolleranza, bullismo, violenza o, più silenti, disturbi psicosomatici, ansia, depressione... anche nella scuola.
Le varie forme di violenza fisica ma soprattutto psicologica, anche attraverso i social media, sempre più si diffondono tra i giovani, anche nelle scuole, che dovrebbero essere luogo di formazione e di crescita. Come Operatori di Biodanza sistema Rolando Toro Araneda sentiamo fortemente l’esigenza di introdurre nelle scuole forme di “Educazione all’Affettività”.
Un’esigenza che inizia a diventare più esplicita, infatti per esempio la puntata di Presadiretta del 31 gennaio di quest’anno di Riccardo Iacona ne ha parlato in maniera molto articolata e sempre Riccardo Iacona affronta lo stesso tema anche nel libro “Utilizzatori finali”.
Riteniamo che il sistema Biodanza risponda esattamente a questa esigenza.
L’abbiamo verificato nei corsi, che svolgiamo da anni, rivolti a vari tipi di utenti, tra cui le scuole di ogni ordine e grado, e soprattutto dell’Infanzia e Primarie. Il modello biocentrico (la vita al centro) proposto dall’ideatore della Biodanza assume perciò un profondo significato sociale proponendo un’alternativa concreta e gratificante ai modelli più diffusi di competitività, consumismo, egocentrismo.
Il Prof. Rolando Toro, insieme ad altri insigni studiosi (Bowlby, Piaget, Eib-Eibesfeldt, Damasio, Levinas, ecc) afferma che la percezione, la memoria, le capacità cognitive sono strettamente legate all’affettività. Le stesse motivazioni che disegnano il nostro percorso esistenziale sono di natura emozionale ed affettiva.
Biodanza parte dal presupposto che in tutti gli esseri umani esiste un ‘potenziale genetico’ che si realizza solo parzialmente ma che si può sviluppare attraverso lo stimolo di emozioni positive di conoscenza di sé, di rafforzamento dell’identità e dell’autostima, attraverso la valorizzazione delle diversità, la relazione affettiva ed empatica con gli altri, la connessione con la natura.
Tali stimoli vengono proposti in laboratori di gruppo, attraverso movimenti ed emozioni indotti dalla musica e dalla relazione con gli altri. Le intuizioni (oltre alle conoscenze) del Prof. Rolando Toro hanno trovato e trovano oggi importanti conferme dai risultati delle neuroscienze.
ESPERIENZE DI BIODANZA nelle strutture pubbliche di Torino e Provincia e Asti e Provincia
(questo è un elenco che deve essere ancora completato)
- Biodanza è stata inserita nelle ‘Proposte educative alla scuola’ del Comune di Asti nel 2004-05 e di Collegno (To) dal 2010 al 2014.
- Incontri di Biodanza per insegnanti si sono svolti a Asti, Caluso, Borgaretto.
- Corsi per i bambini e gli insegnanti delle Scuole dell’Infanzia e Primarie si sono svolti a Torino, Moncalieri, Collegno, Settimo Torinese, Rivoli, Pino Torinese, Chieri, Valfenera, Buttigliera d’Asti, S. Stefano Belbo e San Maurizio Canavese.
- Nelle Scuole Secondarie di primo e secondo grado si sono svolti a Moncalieri, Caluso, S. Giusto, Asti.
- Esperenze di Biodanza nella suola per adulti CIPIA 4 di Torino.
Inoltre
- Biodanza,come riabilitazione esistenziale per pazienti oncologici, si è svolta presso PO di Lanzo Torinese, dove si offre anche una Formazione con crediti ECM per operatori sanitari con pazienti oncologici.
- Biodanza è tra le attività nei centri socio-terapeutici per diversamente abili di Settimo Torinese, Pino Torinese, Chieri.
Un Convegno tenuto il 17 settembre 2015 a Settimo Torinese su Biodanza per diversamente abili ha avuto una grossa importante risposta da parte delle Istituzioni e del pubblico.
- Le Amministrazioni Comunali di Trofarello e Pino Torinese promuovono iniziative di Biodanza per genitori e bambini.
- Biodanza è un’attività proposta anche nella comunità per minori di Chivasso
- Molte Unitre hanno inserito Biodanza nei loro programmi: Collegno, Settimo Torinese, Moncalieri, Pino Torinese, Villastellone, S. Mauro Torinese, Rivoli, Bruino.
- ‘Crescere insieme’ del Comune di Trofarello comprende Biodanza per adulti tra le attività proposte
- Incontri di biodanza si svolgono anche nelle Residenze per anziani di Torino e Brandizzo.
- Corsi di aggiornamento con crediti ECM per Personale Sanitario annualmente sono proposti presso la Residenza per riabilitazione di Rodello d’Alba.
- A Torino è al terzo anno di attività di un gruppo di Biodanza per donne vittime di violenza.
In conclusione pubblichiamo l'intervento della maestra MARIA VIOLA, scuola primaria Rocalli del secondo comprensivo di Settimo Torinese, al Convegno del 17-19 settembre 2015 sui risultati della biodanza nell’ambito scolastico dopo che è stata proposta da 6-7 anni nelle classi seconde. La ringraziamo per averci autorizzato a pubblicarlo.
Salve a tutti sono Maria Viola, sono della scuola primaria Roncalli del secondo comprensivo di Settimo Torinese. Noi diciamo con orgoglio che sono ormai 6-7 anni che introduciamo la biodanza nella scuola primaria grazie all'incontro con la Prof.ssa Marilena Boffo, che abbiamo avuto il piacere di conoscere inizialmente come collega del vecchio CTP. Quando abbiamo saputo delle sue competenze sul metodo biodanza l'abbiamo carpita e abbiamo iniziato a collaborare con lei e dall'anno scolastico 2014-2015 con Clara Martano e Edi Barreto, operatrici di biodanza specializzate nella sua applicazione per i bambini.
La biodanza è diventata quindi uno strumento importantissimo, è stata inserita nel progetto di educazione alla salute per lo sviluppo armonico della persona proprio perché l'obiettivo principe della scuola dev'essere proprio questo: favorire lo sviluppo armonico e globale della personalità.
Spesso nella scuola, soprattutto nella scuola primaria, l'apprendimento è importante ma c'è il rischio di dimenticare tutta la parte affettiva e quindi di separare ciò che è il corpo dalla mente. Ma assolutamente sappiamo quanto oggi è sempre più importante invece unificare questi aspetti e la biodanza lo fa egregiamente insieme ad altri progetti che noi portiamo avanti.
Abbiamo constatato che la biodanza è assolutamente una metodologia vincente rispetto a questi aspetti, perché integra gli apprendimenti, in altre parole i linguaggi corporei ed emotivi con quelli strettamente più cognitivi.
Sappiamo anche come, in ambito scolastico, la molla che fa scattare il piacere di apprendere è proprio lo stare bene a scuola, è proprio vivere situazioni positive e piacevoli nel gruppo, dove il gruppo diventa un contenitore affettivo importantissimo.
E' per questo motivo che noi abbiamo scelto di inserire questo progetto da diversi anni e di darlo a "tappeto", avremmo voluto darlo a tutte le classi ovviamente, ma per questione di fondi come sapete è impossibile.Quindi è stato approvato per tutte le seconde della scuola primaria, un po' in continuità con il progetto di psicomotricità che tutti i bambini fanno in prima. In entrambi questi laboratori, l'attenzione è sullo sviluppo armonico del bambino, sulla globalità.
L'esperienza della biodanza è sicuramente un'esperienza arricchente per tutti, anche per gli stessi insegnanti. Gli incontri purtroppo sono limitati: solo 10 durante l'anno per la durata di un'ora ognuno. E' molto importante che gli insegnanti partecipino attivamente alla sessione di Biodanza, ovviamente guidata dall'operatore di biodanza affinchè per noi insegnanti possa diventare un'occasione per osservare da dentro le dinamiche di relazione del gruppo classe, per conoscere meglio anche i nostri alunni e conoscerli forse, anche in maniera un po' diversa perchè la biodanza tocca molti aspetti dell'identità dei bambini.
Perciò per noi insegnanti è stato importantissimo scoprire quanto sia importante garantire uno spazio, un tempo come quello che offre la biodanza ai bambini per potersi esprimere.
Inoltre dare spazio e vita all'affettività all'interno della scuola che spesso viene dimentica. Noi abbiamo avuto l'opportunità di vedere veramente, sessione dopo sessione l'evoluzione notevole per tutti.
I bambini più inibiti, più chiusi, anche se provavano il desiderio di esprimersi, vivevano ancora una specie di "congelamento", anche motorio; col tempo si è notato assolutamente un miglioramento, una maggiore sicurezza in se stessi, una maggior voglia di esprimersi e sicuramente un piacere esserci qui ad ora, con un'espressione della gioia, come vedete nelle foto, non c'è un bambino triste, piuttosto concentrato in certe situazioni.
Diversamente i bambini più pulsionali, col tempo hanno imparato a controllare il proprio movimento, hanno acquisito più fluidità, hanno imparato a dare maggiore attenzione anche all'altro.
Per noi insegnanti negli incontri di biodanza è stato molto emozionante vedere l'affetto che viene a crearsi con questa attività all'interno del gruppo classe; questo è un bagaglio che poi i bambini si portano assolutamente a casa, ed è una grande ricchezza per noi insegnanti, perché molto lavoro è fatto lì con un esperto, per creare una situazione positiva e piacevole che facilita l'apprendimento scolastico come si diceva inizialmente. Il nostro impegno successivo è poi solo riuscire a mantenere viva questa atmosfera. Spesso i bambini ci chiedono di continuare a fare Biodanza, ma in ogni caso questa pratica diventa anche un'attenzione da parte degli insegnanti per non perdere questo bagaglio: ad esempio un'attività abituale nella mia classe è diventata alla fine dell'intervallo lungo del pomeriggio, alle 14.30, tutti belli stanchi e sudati dal cortile, ci scambiamo un bel massaggio, un momento dedicato al dare o ricevere reciprocamente.
Ecco, queste sono comunque tutte esperienze e bagagli che il bambino si porta dietro per sentirsi appunto, unico, irripetibile e valorizzato affinchè possa essere veramente lui il promotore del suo apprendimento e del suo star bene a scuola.
Grazie!
Maestra MARIA VIOLA
Scuola primaria Rocalli del secondo comprensivo di Settimo Torinese
articolo della Prof.ssa FERNANDA CABRINI, Operatrice di Biodanza
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